Biografia di Max von Sydow
Nasce nella città svedese di Lund, il 10 Aprile del 1929, come Carl Adolf von Sydow. Educato alla religione Luterana, diviene in seguito agnostico. Fra il 1948 e il 1951 studia recitazione all’accademia d’arte drammatica di Stoccolma e nel frattempo fonda con alcuni amici un circolo teatrale. Proprio in questo periodo debutta come attore cinematografico nel film “Bara en mor” (1951) di Alf Sjöberg, cui segue due anni dopo “La notte del piacere” (1951). Nel 1955, trasferitosi a Malmo, incontra il regista suo futuro mentore: Ingmar Bergman. Sotto la sua direzione prende parte a prestigiose e pluripremiate pellicole tra cui “Il settimo sigillo” (1957), “Il posto delle fragole” (1957) e “La fontana della vergine” (1957). Esordisce a Hollywood solo nel 1965, vestendo i panni di Gesù in “La più grande storia mai raccontata” di John Stevens. La sua fama ed il suo talento si espandono immediatamente anche negli USA, tanto che negli anni seguenti seguenti lavorerà intensamente tanto in America quanto in produzioni scandinave. Recita infatti in “Hawai” (1966) di George Roy Hill, nelll’horror “L’Esorcista” (1973) di William Friedkin e nel thriller spionistico “I tre giorni del condor” (1975) di Sydney Pollack. In Svezia prosegue la sua collaborazione con Bergman in film come “L’adultera” (1971), mentre in Italia lo vediamo ad esempio ne “Il deserto dei tartari” (1976) di Valerio Zurlini. Negli anni ’80 è il malvagio imperatore Ming nel fantascientifico “Flash Gordon” (1980), ma possiamo citare anche il nazista von Steiner in “Fuga per la vittoria” (1981) di John Huston ed il dottor Kynes nel kolossal “Dune” (1984) di David Lynch. E’inoltre nel cast della commedia di Woody Allen “Anna e le sue sorelle” (1986). Nel decennio ’90 abbondano le partecipazioni a serie tv come “A che punto è la notte” (1994) di Nanni Loy ed a film per il piccolo schermo come “Il processo di Norimberga” (1998). Sul grande schermo compare comunque in opere scritte da Bergman come “Conversazioni private” (1996), oltre ad essere diretto da Lars von Tryer in “Europa” (1991). Dopo i thriller “Non ho sonno” (2000) di Dario Argento e “Intacto” (2001) di Juan Carlos Fresnadillo, è la volta dell’action fantascientifico “Minority Report” (2002) con la regia di Steven Spielberg. Nel 2007 è il padre del protagonista nel dramma biografico “Lo scafandro e la farfalla”, film insignito di svariati premi tra cui Oscar e Palma d’Oro a Cannes. Ancora una figura paterna nel fanta-avventuroso “Solomon Kane” (2009), mentre nel 2010 interpreta il dottor Naehring nell’inquietante thriller “Shutter Island” di Steven Spielberg. Lo stesso anno è nuovamente genitore del protagonista nel “Robin Hood” di Ridley Scott. Nel 2012 lavora con Tom Hanks e Sandra Bullock nel drammatico “Molto forte, incredibilmente vicino” di Stephen Dauldry, adattamento del romanzo omonimo di Jonathan Safran Foer.